Curiosità di gennaio | Dal Lunario di Alfredo Cattabiani

Alfredo Cattabiani nasce il 26 maggio 1937 a Torino. E’ stato editore, giornalista, scrittore e traduttore, ma non solo: è stato una tra le figure più interessanti del panorama letterario italiano. Oltre ad aver contribuito a portare in Italia capolavori come Il signore degli anelli di J. R. R. Tolkien, edito dalla Rusconi, della quale era direttore, Il fondamento della verità di Pavel Aleksandrovic Florenskij , è stato un sopraffino conoscitore di miti, leggende, folklore e filosofia.

Tra le molte opere da lui scritte, Lunario. Dodici mesi di miti, feste, leggende e tradizioni popolari d’Italia, edito da Mondadori, è quella che abbiamo deciso ci accompagnerà per tutto il 2024 con aneddoti, piccole chicche e tante curiosità.

Il libro è suddiviso in dodici parti, dodici come i mesi dell’anno. In ogni capitolo Cattabiani ci offre una ricca selezione di informazioni e aneddoti sul mese che da il titolo al capitolo. Dalla mitologia pagana a quella cristiana, passando dalle tradizioni popolari delle varie regioni italiane, per dialetti e modi di dire, ogni mese è caratterizzato da una festività che lo rende speciale e particolare. Noi abbiamo deciso di utilizzarlo come almanacco per presentarvi ogni mese un fatto curioso e un consiglio di lettura, rigorosamente estrapolati da questo testo così curato e ricco.

Inauguriamo dunque questo anno nuovo con gennaio , i colori nero e grigio, le origini del cosmo e la leggenda sul perché i merli hanno il piumaggio nero.

I giorni della merla

Si narra che tanto tempo fa, quando i merli erano bianchi, una famigliola viveva su una quercia di una villa soffrendo a ogni inverno un freddo tremendo, nonostante mamma merla supplicasse messer Gennaio di essere più mite.
Ma il sadico, contento di vederli soffrire, rispondeva monotonamente che quello era il suo mestiere.
Un anno la merla cambio tattica: se ne stette nascosta con tutta la famiglia in modo che Gennaio, non vedendola, si scordasse di tormentarla.
Alla fine del mese, che allora era il più breve dell’anno con soli ventotto giorni, la merla uscì fuori al sole e non riuscì a nascondere la soddisfazione di aver gabbato Gennaio deridendolo.
Ma non aveva fatto i conti con quell’essere vendicativo che chiese tre giorni a Febbraio e li trasformò in una ghiacciaia facendo zero.
la neve e il gelo colpirono la famigliola dei merli che rischiò di congelare.
Quando mamma merla vide uscire del fumo da un camino della villa decise di rifugiarsi su quel tepore insieme con i figli; ma il fumo impregnò talmente le loro penne che la famigliola con i discendenti diventò per sempre nera come la pece.

Il consiglio di lettura

Nero era L’erebo e nera la Notte orfica da cui sorse il mondo.
Nera Notte, madre degli dei e degli uomini, che ha ispirato al suo colore simbolo della generazione, della fecondità ma anche della rigenerazione.

Robert Graves
I miti Greci
Longanesi editore
736 pag.


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