Il giuoco delle perle di vetro

Avevo perduto, insomma, l’equilibrio…

Hermann Hesse

Anno di pubblicazione: 1943

…ma venne un periodo nel quale non solo non facevo più un passo avanti, ma dubitavo sempre più che tutte queste indagini musicali e storiche valessero qualcosa (…).
Insomma dovetti attraversare una di quelle crisi nelle quali tutto lo studio, tutti gli sforzi mentali, lo spirito in genere ci appaiono dubbi e senza valore e nelle quali abbiamo la tendenza ad invidiare ogni contadino che ara, ogni coppia d’innamorati e persino l’uccello che gorgheggia fra i rami e il grillo che canta nell’erba estiva, perché ci sembrano che vivano in pienezza e felicità, mentre nulla sappiamo delle loro angosce e delle asprezze, dei pericoli, delle sofferenze della loro vita.
Avevo perduto, insomma, l’equilibrio.
Non era una situazione piacevole, anzi era piuttosto intollerabile.

Mi figuravo le più curiose possibilità di fuga e liberazione (…).
Avvenne dunque quanto suole avvenire in simili situazioni: perdetti me stesso a tal punto che non ero più in grado di cavarmela da solo, e avevo bisogno d’aiuto.


Sono abbastanza convinta che i libri abbiano la capacità di chiamarti, sanno quando è il loro momento… 

Ero in un periodo molto particolare della vita quando decisi di leggere il Giuoco delle perle di vetro.
Avevo appena finito di rileggere (per l’ennesima volta) Siddharta quando mi imbattei in una conversazione che mi portò a scoprire questo romanzo.
Lo acquistai senza pensarci e lo iniziai immediatamente.

Il tema trattato è forse tra i miei più cari: Spirito o Vita? Scegliere di vivere una vita ascetica alla ricerca dell’elevazione dello spirito od optare per una vita fatta di emozioni e passioni terrene, necessità e bisogni da soddisfare, desideri e paure?

Hermann Hesse è forse tra gli scrittori che più riesce a toccarmi l’anima, che più riesce a commuovermi e nello stesso tempo riesce a strapparmi un sincero sorriso.
I suoi scritti hanno la capacità di attrarmi e di scaraventarmi addosso con una potenza immane gioie, dolori e tormenti dei vari protagonisti a cui, inevitabilmente e sinceramente, mi affeziono.Il Giuoco delle perle di vetro rientra entra pienamente nella top 5 (tre sarebbe limitativo) delle mie letture preferite.

Un libro, probabilmente l’unico ad oggi, che mi ha profondamente commosso.

Lela .


L’autore

Hermann Hesse, (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) è stato uno scrittore, poeta e pittore tedesco naturalizzato svizzero, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1946.
Con una produzione estremamente vasta, Hesse è tra gli scrittori più letti e tradotti al mondo.
Nei romanzi più famosi tratta i temi a lui più cari: misticismo, filosofia orientale ed esistenzialismo, che si traducono nella ricerca del sé, della spiritualità, dell’autenticità dell’individuo.

“Hermann Hesse”, in https://it.wikipedia.org/wiki/Hermann_Hesse (consultata il 09.10.2023 ore 16:37)

La mia edizione

Il giuoco delle perle di vetro di Hermann Hesse.
Oscar Mondadori, 1998, 672 p.


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